Apre la Stagione di Danza 2017 del Teatro Comunale "El amor brujo: el fuego y la palabra" in esclusiva a Bologna, nella nuova realizzazione de La Fura dels Baus con la regia di Carlus Padrissa e la direzione di Felix Krieger. In scena fino a domenica 19 febbraio.
La Stagione di Danza 2017 del Teatro Comunale di Bologna si apre con il balletto "El amor brujo" ("L'amore stregato") di Manuel de Falla, nella versione coreutica firmata dalla famosa compagnia catalana La Fura dels Baus. Questa nuova versione scenica del capolavoro del compositore di Cadice è una co-produzione tra il Teatro Comunale di Bologna, dove andrà in scena in prima italiana dal 14 al 19 febbraio, il Festival Internazionale di Musica e Danza di Granada e il Teatro Municipal di San Paolo in Brasile.
La ricorrenza del centenario (1915-2015) della prima del balletto "El amor brujo", il lavoro più conosciuto e più rappresentato di Manuel de Falla, ha ispirato Carlus Padrissa de La Fura dels Baus a riprendere in mano un lavoro oggetto di molti adattamenti. Il soggetto del balletto è basato su una leggenda popolare, parla dell'amore tormentato tra due giovani, Candela e Carmelo, e di un incantesimo. L'aspetto coreografico si nutre di danze gitane, la parte musicale invece trae spunto dal repertorio storico della musica spagnola, dal canto popolare e dal ritmo dei canti andalusi.
Composto su libretto firmato Gregorio Martínez Sierra - perché la vera autrice del libretto è una donna, Maria de la O Lejarraga, che firmava i suoi lavori con il nome del marito - questa vicenda ha molto colpito Carlus Padrissa, che ha curato la regia dell'Amor brujo e indagato sul parallelismo tra la vita di Maria de la O e il personaggio principale del balletto, Candela, trovando nella biografia dell'autrice una possibile chiave di lettura dei contenuti del libretto. Da qui il sottotitolo della coreografia, "el fuego y la palabra" ("il fuoco e la parola" in italiano), che segnala il passaggio da un esorcismo che è pratica magica ad uno che si attua attraverso la parola scritta. Fondendo in un unico personaggio la protagonista del libretto e la sua vera autrice, Padrissa ha voluto rendere omaggio alla Lejarraga e alla sua visione della condizione femminile, notevole nel contesto dei primi anni del Novecento.
Per la musica questa edizione dell'Amor brujo usa la versione orchestrale del 1925, che sarà eseguita dall'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e diretta dal berlinese Felix Krieger. L'insieme, in questa suggestiva commistione dei generi e dei linguaggi, tra musica, danza, recitazione e canto, è una sorta di viaggio nel mondo degli spiriti, dove ritroviamo riti antichi, formule magiche, canzoni d'amore.
La compagnia catalana ha voluto dare una visione diversa, speciale, impostando il lavoro sui quattro elementi naturali: fuoco, acqua, terra e aria, mescolando alla perfezione la passione gitana, il Flamenco e il "Cante jondo" che tanto hanno influenzato la musica di Falla e la modernità del linguaggio della Fura. Per la parte vocale, al posto del previsto mezzosoprano, Carlus Padrissa ha optato per la straordinaria voce della "cantaora" sevillana Esperanza Fernandez, protagonista della scena del nuovo flamenco, una scelta molto in linea con la coreografia di Pol Jiménez.
Secondo Padrissa, "El Amor Brujo è il lavoro più universale, brillante e accattivante di Manuel de Falla; in cui flamenco andaluso, tradizione gitana e folklore si fondono con la musica classica". È per questo motivo che, un secolo dopo, l'opera - originariamente scritta per la "mitica" interprete gitana Pastora Imperio - rimane moderna nelle melodie, nelle scelte musicali così come nel testo appassionato di María de la O Lejárraga. Nella sua versione, La Fura ha voluto "rompere gli schemi" afferma Padrissa: l'idea di fondo era quella di ottenere "uno spettacolo magico" in cui agiscono fisicamente acqua e fuoco, con tutto il carico ipnotico, la forza fisica dei movimenti del corpo, la potenza mnemonica di odori e il disorientamento finale causato dalla luce che, come l'amore, può superare ogni limite. La stregoneria è per noi la magia della parola scritta.
"El fuego y la palabra" - la frase che La Fura ha aggiunto al titolo dello spettacolo – fa riferimento all'incantesimo di Candela e del suo alter ego, María de la O Lejárraga.
Nel richiamo alla grande scrittirice e femminista spagnola, Padrissa dedica questa nuova produzione alle lotte delle donne per la conquista e l'affermazione dei loro diritti, parafrasando la celebre frase della Lejárraga "gran parte dell'impunità maschile è dovuta all'ignoranza femminile". Musicalmente lo spettacolo El amor brujo: el fuego y la palabra comprende anche brani di altre celebri opere di Manuel de Falla, come Noches en los Jardines de España, El sombrero de tres picos e La vida breve, oltre alla canzone popolare Amor gitano.
Il rapporto tra flamenco e musica araba è una regolato da una filosofia musicale e di vita che si condensa ne "El Amor brujo", l'opera più universale, brillante e accattivante di De Falla. Lo conferma il fatto che in essa si realizza armonicamente la sintesi del folklore andaluso, gitano e del flamento con la musica colta; proprio per questo, un secolo dopo, quest'opera è ancora annoverata tra quelle moderne in virtù delle melodie e delle soluzioni musicali di Manuel de Falla e della storia appassionata scritta da Maria de la O Lejarraga.